Storia: Sous le Lit (Sotto il Letto)

Lingua Francese – Una storia per gli studenti di Francese che parlano Italiano
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“Fais de beaux rêves, chérie,” a dit la maman de Dorothée. Elle a éteint la lumière et a fermé la porte.

“Fai dei bei sogni, tesoro,” ha detto la mamma di Dorotea. Ha spento la luce e ha chiuso la porta.

Dorothée se sentait en sécurité. Son oreiller était doux et sa couette épaisse et chaude. Autour de son lit se trouvaient ses jouets préférés : plein de sortes d’avion. Son rêve était de devenir pilote.

Dorotea si sentiva al sicuro. Il suo cuscino era morbido e il piumone era spesso e caldo. Intorno al suo letto c’erano i suoi giocattoli preferiti: tanti aerei di diversi tipi. Il suo sogno era diventare pilota.

Elle a fermé les yeux, puis les a rouverts. Elle avait entendu un bruit sous son lit.

Ha chiuso gli occhi, poi li ha riaperti. Aveva sentito un rumore sotto il letto.

Elle ne croyait pas aux monstres. Alors, elle est sortie du lit et a regardé en dessous. Deux grands yeux blancs la regardaient.

Non credeva nei mostri. Così è scesa dal letto e ha guardato sotto. C’erano due grandi occhi bianchi che la fissavano.

Dorothée a poussé un cri. Le monstre a émis un son grinçant et a couru vers la fenêtre. Dorothée pouvait le voir à la lumière de la lune. Il ressemblait à une grosse boule de poils avec deux yeux brillants.

Dorotea ha sussultato. Il mostro ha emesso un suono stridulo ed è corso verso la finestra. Dorotea è riuscita a vederlo al chiaro di luna. Sembrava una grande palla di pelo con due occhi luminosi.

“N’aie pas peur,” a dit Dorothée. “Je suis humaine. Qu’est-ce que tu es ?”

“Non avere paura,” ha detto Dorotea. “Io sono un essere umano. Tu cosa sei?”

“Je ne sais pas ce que je suis,” a dit le monstre. Il avait une voix grinçante. “Je vis sous des lits. Tout le monde a peur de moi. Quand quelqu’un me découvre, je dois trouver un nouveau lit.”

“Non so cosa sono,” ha detto il mostro. Aveva una voce stridula. “Vivo sotto i letti. Tutti hanno paura di me. Quando qualcuno mi trova, devo trovare un nuovo letto.”

“Tu peux vivre sous mon lit,” a dit Dorothée. “Tu as faim ? Qu’est-ce que tu manges ?”

“Puoi vivere sotto il mio letto,” ha detto Dorotea. “Hai fame? Cosa mangi?”

“Poussière, cheveux, ongles…”

“Polvere, capelli, unghie…”

“Beurk !” Dorothée a rigolé.

“Che schifo!” ha riso Dorotea.

“Des araignées, des mouches,” a continué le monstre en rigolant aussi. “Des cloportes, des fourmis…”

“Ragni, mosche,” ha continuato il mostro, ridendo anche lui. “Porcellini di terra, formiche…”

“Arrête !” Dorothée riait.

“Smettila!” ha riso Dorotea.

“À qui parles-tu ?” a appelé la mère de Dorothée.

“Con chi stai parlando?” ha chiesto la mamma di Dorotea.

“Je rêvais !” a crié Dorothée. Elle et le monstre ne pouvaient pas s’arrêter de rire.

“Stavo sognando!” ha gridato Dorotea. Lei e il mostro non riuscivano a smettere di ridere.

Vingt ans plus tard, Dorothée s’est détendue à son siège. C’était une belle journée. Il y avait beaucoup de nuages, mais Dorothée sentait le soleil sur sa peau, car elle était au-dessus des nuages.

Vent’anni dopo, Dorotea si rilassava sul suo sedile. Era una bellissima giornata. C’erano molte nuvole, ma Dorotea poteva sentire il sole sulla pelle, perché era sopra le nuvole.

“Tous les systèmes sont normaux,” a-t-elle dit au copilote. “Nous sommes sur la bonne trajectoire et nous arriverons à l’heure.”

“Tutti i sistemi sono normali,” ha detto al copilota. “Siamo in rotta e arriveremo in orario.”

“Aucune tempête n’a été signalée,” a dit le copilote. “Ce sera un vol facile et normal. Oh mon dieu, qu’est-ce que c’est ?”

“Non sono state segnalate tempeste,” ha detto il copilota. “Questo sarà un volo facile e tranquillo. Oh mio Dio, cos’è quello?”

Le monstre de Dorothée avait sauté sur ses genoux.

Il mostro di Dorotea le era saltato in grembo.

“Retourne dans mon sac !” a dit rapidement Dorothée.

“Rientra nella mia borsa!” ha detto Dorotea velocemente.

“Mais tu me manques !” a dit le monstre d’une voix grinçante.

“Ma mi manchi!” ha squittito il mostro.

“File !” Le monstre a sauté dans le sac.

“Via!” Il mostro è saltato di nuovo dentro.

“C’était un chat ? Vous ne pouvez pas amener votre animal de compagnie dans le cockpit !”

“Era un gatto? Non puoi portare il tuo animale in cabina!”

“Vous vous faites des idées,” a dit Dorothée. “Je n’ai rien vu.”

“Ti stai facendo delle fantasie,” ha detto Dorotea. “Non ho visto niente.”

“C’est très sérieux,” a dit le copilote. Il a appelé la cheffe de cabine, et elle est venue dans le cockpit. “S’il vous plaît, regardez dans le sac de Dorothée.”

“Questo è molto grave,” ha detto il copilota. Ha chiamato il capo degli assistente di volo, che è entrata nella cabina di pilotaggio. “Per favore, controlli nella borsa di Dorotea.”

Dès que la cheffe de cabine a ouvert le sac, le monstre a sauté dehors. La cheffe de cabine a crié, et le copilote s’est levé de son siège. Il a essayé d’attraper le monstre, mais celui-ci a rebondi partout dans le cockpit.

Appena l’assistente di volo ha aperto la borsa, il mostro è saltato fuori. L’assistente di volo ha urlato, e il copilota si è alzato dalla sua sedia. Ha cercato di catturare il mostro, ma questo rimbalzava dappertutto nella cabina di pilotaggio.

“Laissez-le tranquille !” a crié Dorothée.

“Lasciatelo stare!” ha gridato Dorotea.

La cheffe de cabine a essayé de le frapper du pied, mais elle a accidentellement donné un coup dans les commandes de Dorothée. L’avion a accéléré.

L’assistente di volo ha cercato di dargli un calcio, ma ha colpito per sbaglio i comandi dell’aereo che stava usando Dorotea. L’aereo ha accelerato.

“ARRÊTEZ !” a crié Dorothée.

“FERMO!” ha gridato Dorotea.

Elle a attrapé le monstre et l’a posé sur sa tête.

Ha afferrato il mostro e se l’è messo sulla testa.

“Bande d’idiots !” a crié Dorothée. “Vous attaquez ma perruque !”

“Siete dei cretini!” ha urlato Dorotea. “State attaccando la mia parrucca!”

“Votre perruque ?” a crié la cheffe de cabine. “Mais elle sautait !”

“La tua parrucca?” ha gridato l’assistente di volo. “Ma stava saltando!”

“C’est une perruque élastique !” a dit Dorothée, réfléchissant rapidement. “Elle a une base en caoutchouc. Donc elle colle à ma tête.”

“È una parrucca elastica!” ha detto Dorotea, pensando in fretta. “Ha una base di gomma. Quindi aderisce alla mia testa.”

“Mais vous n’avez pas besoin de perruque !” a dit le copilote. “Vous avez plein de cheveux !”

“Ma non ti serve una parrucca!” ha detto il copilota. “Hai tanti capelli!”

“Je veux changer de coiffure. Ai-je besoin de votre permission ?”

“Voglio cambiare pettinatura. Ho bisogno del tuo permesso?”

Le copilote est retourné à son siège. La cheffe de cabine a remis son chapeau. Plus tard, elle s’est demandée : est-ce que la perruque du pilote avait des yeux ?

Il copilota è tornato al suo posto. L’assistente di volo si è rimessa il cappello. Più tardi, si è chiesta: La parrucca della pilota aveva degli occhi?

Cinquante ans plus tard, Dorothée s’est mise au lit et sous sa couette chaude. Elle a lu un livre pendant un moment. C’était un de ses préférés, sur les voyages autour du monde. Finalement, elle a posé le livre. La maison était très calme.

Cinquant’anni dopo, Dorotea si è infilata a letto sotto il suo piumone caldo. Ha letto un libro per un po’. Era uno dei suoi preferiti, che parlava di viaggi nel mondo. Alla fine ha posato il libro. La casa era molto silenziosa.

“Bonne nuit,” a-t-elle dit.

“Buonanotte,” ha detto.

Lentement, le monstre est sorti de sous le lit. Il s’est assis sur ses genoux. Tous ses poils étaient gris. Dorothée l’a caressé.

Pian piano, il mostro è uscito da sotto il letto. Si è seduto sulle sue ginocchia. Tutti i suoi peli erano grigi. Dorotea l’ha accarezzato.

“Fais de beaux rêves, Dorothée,” a dit le monstre d’une voix rauque. Il est retourné sous son lit, et Dorothée a éteint la lumière.

“Fai dei bei sogni, Dorotea,” ha gracchiato il mostro. È tornato sotto il letto e Dorotea ha spento la luce.

I nomi nelle nostre storie vengono modificati, anziché tradotti, tra le versioni linguistiche. Scopri di più