Historia: La Fermata del Bus degli Spiriti

“Scusami, dove posso trovare la celebre Fermata del Bus degli Spiriti?”
“La cosa?” ha chiesto Elisabetta. Lavorava nell’ufficio turistico solo da una settimana, ma viveva in zona da anni. Sapeva che non c’era molto da vedere, e sicuramente non c’era una celebre fermata del bus.
“La Fermata del Bus degli Spiriti,” ha ripetuto l’uomo. “È uno dei luoghi più importanti dell’intera zona. Ne ho letto online. Posso arrivarci a piedi da qui, o ho bisogno di un taxi?”
“O magari un bus?” ha suggerito Elisabetta.
“Voglio parlare col tuo responsabile.”
“Non sarà necessario, signore!” ha detto Elisabetta velocemente. “La Fermata del Bus degli Spiriti. Certo! Stavo solo scherzando.”
Era venerdì e quasi fine giornata. Elisabetta non voleva discussioni. Voleva che il turista andasse via, così poteva tornare a casa.
Ha pensato a una delle tante fermate del bus del paese. “Sì, puoi raggiungere la nostra fermata del bus di fama mondiale a piedi. Segui quel sentiero verso il fiume, è sulla tua destra. È la fermata con il cartello che dice ‘Vietato ai Cani’.”
“Fantastico,” ha detto l’uomo. “Puoi dirmi qualcosa sulla sua storia?”
Elisabetta ha fatto un respiro profondo. “Ehm… beh… c’era un… coltivatore di cavoli… che era arrabbiato perché l’autobus era in ritardo. Allora lo ha maledetto. Ora, gli autobus non arrivano mai puntuali lì. A meno che… tu non stia portando un cavolo.”
“E da quanti anni esiste?” ha chiesto il turista, con gli occhi spalancati.
“Oh… almeno… mille anni.”
“Incredibile!”
L’uomo è uscito dall’ufficio turistico con un sorriso sul volto. Elisabetta è uscita dieci minuti dopo, ridendo tra sé e sé.
Quando Elisabetta è arrivata al lavoro lunedì mattina, c’era una lunga fila di turisti fuori dalla porta. Quando è arrivata alla sua scrivania, ha visto una pila di opuscoli con il titolo: ‘La Fermata del Bus degli Spiriti – La Maledizione Millenaria’. In fondo c’era scritto: ‘Include un buono sconto per i cavoli.’
“Quanto costa l’opuscolo?” ha chiesto il primo turista.
Elisabetta ha guardato sulla copertina e ha indicato l’etichetta. Non poteva credere al prezzo.
“Dammene tre,” ha detto la donna.
Elisabetta ha venduto gli opuscoli tutta la mattina. Quando i turisti se ne sono finalmente andati, era esausta. Si è appoggiata sulla sedia e ha chiuso gli occhi. Finalmente c’era silenzio.
C’era una voce proveniente dall’ufficio dietro di lei. Il suo responsabile era al telefono.
“La tua storia su una fermata del bus ha funzionato alla grande!” stava dicendo. “Quanto ti costerebbe scriverne un’altra? … Va bene, ti mando i soldi. … Oh, chi se ne frega? Fallo sui semafori.”